GLI EPISODI di bullismo erano stati compiuti da due ragazzi di 15 anni ai danni di un loro coetaneo da qualche mese. La gravità degli episodi è in crescendo fino all’estorsione. «Un ragazzo, quello che materialmente ha eseguito l’estorsione - ha spiegato il commissario capo Silvio Esposito, dirigente della Squadra mobile - è stato arrestato e ora si trova nel carcere minorile; mentre il secondo studente coinvolto è stato denunciato a piede libero». «SIAMO ARRIVATI a questo epilogo grazie alla collaborazione della scuola e all’attenzione degli insegnanti - ha aggiunto Esposito - che si sono rivolti alla Polizia di stato di fronte a questi gravi episodi». Tutto inizia qualche tempo fa con atti di bullismo e prevaricazione con cui i due quindicenni fanno vivere nel terrore il loro coetaneo. Poi, dopo la fase intimidatoria, i bulli tentano l’estorsione. «Per intimorire al massimo il ragazzo che subiva gli atti di bullismo - spiega il dirigente della Mobile - lo avevano convinto che il 15enne arrestato aveva una lunghissima serie di precedenti penali gravissimi tra cui il tentato omicidio e la rapina. Dopo aver ingenerato nel minore uno stato di ansia e timore tali da spingerlo ad accettare senza indugio tutte le loro richieste, sono arrivati all’estorsione. Il ragazzo ha però avuto la forza di reagire grazie all’aiuto degli insegnanti e della famiglia. Così è scattato l’arresto».
LA CIFRA RICHIESTA dai bulli era minima: pretendevano dieci euro. Gli agenti della Squadra mobile hanno fotocopiato la banconota da consegnare ai bulli e dopo l’estorsione sono intervenuti fermando i due quindicenni. Il giovane che subiva gli atti di bullismo ha dimostrato grande coraggio e forza di volontà nello spezzare, con l’aiuto della Polizia e della scuola, il sistema di violenza. «IN UN PRIMO MOMENTO - ha spiegato il commissario capo Esposito - il ragazzo arrestato ha cercato di negare; poi di fronte l’evidenza delle prove ha smesso di negare. Era sotto choc, non si aspettava che la cosa potesse finire così e quando ha capito che non aveva scampo, si è reso conto che le conseguenze sarebbero state pesanti perché il reato di estorsione è molto grave». Il 15enne è scoppiato in lacrime rendendosi conto dei guai in cui si trovava. Il difensore, l’avvocato Gabriele Magni, attende ora l’interrogatorio di convalida. L’estorsione è avvenuta durante l’orario scolastico e la famiglia del ragazzo arrestato è stata subito informata dell’accaduto. «I FAMILIARI - spiega Esposito - sono rimasti sconvolti dall’accaduto. Si tratta di una famiglia normale, senza alcun precedente penale di alcun tipo. Una famiglia di lavoratori che non si aspettavano che i problemi già manifestati a livello scolastico potessero sfociare un atto di tale rilevanza penale». Ora si è in attesa della convalida dell’arresto ma le posizioni del ragazzo e del suo complice non sono certo facili. Il rilievo penale per l’estorsione e la minaccia, oltre che per le percosse compiute ai danni del ragazzo «bullizzato», è gravissimo.
di STEFANO CASSINELLI— LECCO
IL GIORNO
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