lunedì 30 marzo 2009

Estorsione a scuola arrestato giovane studente

È FINITO IN CARCERE a 15 anni per estorsione. L’ultimo grave atto di bullismo scolastico è accaduto in una scuola superiore di Lecco dove un ragazzino, di origine albanese, è stato arrestato dagli agenti della Squadra mobile della Questura di Lecco. Una vicenda gravissima che ha avuto il suo epilogo nell’indagine condotta dalla Squadra mobile del capoluogo che con le indagini ha permesso di ricostruire la vicenda fino ad incastrare il giovane responsabile.
GLI EPISODI di bullismo erano stati compiuti da due ragazzi di 15 anni ai danni di un loro coetaneo da qualche mese. La gravità degli episodi è in crescendo fino all’estorsione. «Un ragazzo, quello che materialmente ha eseguito l’estorsione - ha spiegato il commissario capo Silvio Esposito, dirigente della Squadra mobile - è stato arrestato e ora si trova nel carcere minorile; mentre il secondo studente coinvolto è stato denunciato a piede libero». «SIAMO ARRIVATI a questo epilogo grazie alla collaborazione della scuola e all’attenzione degli insegnanti - ha aggiunto Esposito - che si sono rivolti alla Polizia di stato di fronte a questi gravi episodi». Tutto inizia qualche tempo fa con atti di bullismo e prevaricazione con cui i due quindicenni fanno vivere nel terrore il loro coetaneo. Poi, dopo la fase intimidatoria, i bulli tentano l’estorsione. «Per intimorire al massimo il ragazzo che subiva gli atti di bullismo - spiega il dirigente della Mobile - lo avevano convinto che il 15enne arrestato aveva una lunghissima serie di precedenti penali gravissimi tra cui il tentato omicidio e la rapina. Dopo aver ingenerato nel minore uno stato di ansia e timore tali da spingerlo ad accettare senza indugio tutte le loro richieste, sono arrivati all’estorsione. Il ragazzo ha però avuto la forza di reagire grazie all’aiuto degli insegnanti e della famiglia. Così è scattato l’arresto».
LA CIFRA RICHIESTA dai bulli era minima: pretendevano dieci euro. Gli agenti della Squadra mobile hanno fotocopiato la banconota da consegnare ai bulli e dopo l’estorsione sono intervenuti fermando i due quindicenni. Il giovane che subiva gli atti di bullismo ha dimostrato grande coraggio e forza di volontà nello spezzare, con l’aiuto della Polizia e della scuola, il sistema di violenza. «IN UN PRIMO MOMENTO - ha spiegato il commissario capo Esposito - il ragazzo arrestato ha cercato di negare; poi di fronte l’evidenza delle prove ha smesso di negare. Era sotto choc, non si aspettava che la cosa potesse finire così e quando ha capito che non aveva scampo, si è reso conto che le conseguenze sarebbero state pesanti perché il reato di estorsione è molto grave». Il 15enne è scoppiato in lacrime rendendosi conto dei guai in cui si trovava. Il difensore, l’avvocato Gabriele Magni, attende ora l’interrogatorio di convalida. L’estorsione è avvenuta durante l’orario scolastico e la famiglia del ragazzo arrestato è stata subito informata dell’accaduto. «I FAMILIARI - spiega Esposito - sono rimasti sconvolti dall’accaduto. Si tratta di una famiglia normale, senza alcun precedente penale di alcun tipo. Una famiglia di lavoratori che non si aspettavano che i problemi già manifestati a livello scolastico potessero sfociare un atto di tale rilevanza penale». Ora si è in attesa della convalida dell’arresto ma le posizioni del ragazzo e del suo complice non sono certo facili. Il rilievo penale per l’estorsione e la minaccia, oltre che per le percosse compiute ai danni del ragazzo «bullizzato», è gravissimo.

di STEFANO CASSINELLI— LECCO
IL GIORNO

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