venerdì 27 marzo 2009

Bimbe di 5 anni perseguitano coetanea


TREVISO (25 marzo) - Il bullismo approda alla scuola materna. È accaduto in provincia di Treviso e il caso ha suscitato scalpore anche tra gli educatori, poiché coinvolge bambine di appena 5 anni. Gli episodi, ripetuti nel tempo, risalgono a qualche mese fa.Tre piccole, in una struttura per l'infanzia, hanno cominciato a prendere di mira una loro compagna: dispetti, spintoni, prese in giro e parole pesanti. Le mini-bulle manifestavano la volontà di perseguitare sempre la stessa bambina, facendola cadere per terra con sgambetti, isolandola dal resto del gruppo, costringendola spesso a tornare a casa in lacrime. Una sorta di «punzecchiamento» continuo, costante e prolungato che ha messo in allarme le maestre.Per risolvere il problema, che non si limitava ad un singolo dispetto, comprensibile e frequente tra bambini, la scuola ha chiesto aiuto a Telefono Azzurro. «In effetti abbiamo riscontrato un vero e proprio episodio di bullismo infantile, pur essendo le bambine molto piccole» spiega Michela Rossi, responsabile del Centro trevigiano dell'associazione che in questo caso ha messo in moto psicologi ed educatori, risolvendo il problema in modo non traumatico. Individuare un fenomeno del genere per le maestre non è facile, soprattutto in bambini di appena 5 anni, ed è per questo che Telefono Azzurro ha promosso un corso di formazione rivolto agli insegnanti del Veneto che intendono comprendere in che modo intervenire per fermare i bulli e le bulle tra i banchi di scuola e nei cortili delle materne. L'iniziativa è contraddistinta da un doppio appuntamento. Il primo si è svolto ieri nella sede di Treviso, in via Isola di mezzo ed è in questo ambito che è emerso il caso delle "mini-bulle"; il secondo incontro si svolgerà martedì prossimo e vedrà, tra gli altri, la partecipazione del capo della Squadra Mobile di Treviso Riccardo Tumminia.«Desideriamo rispondere agli appelli degli insegnanti ma anche delle famiglie, affinché queste forme di disagio infantile e adolescenziale vengano affrontate nel modo corretto e non dilaghino» precisa Michela Franzin, responsabile del settore formazione di Telefono Azzurro. Nella provincia di Treviso l'associazione che mira a prevenire forme di violenza o disagio, ha coinvolto l'anno scorso nei laboratori didattici oltre 800 ragazzi, le loro famiglie e gli insegnanti. «Un lavoro capillare in cui è più volte emerso il problema del bullismo che si esprime in diversi modi, a seconda delle fasce d'età» aggiunge la dottoressa Rossi. I più piccoli tendono a vessare i loro coetani con dispetti, spinte, sgambetti o isolandoli dal gruppo di gioco, mentre i ragazzini più grandi approdano al “cyberbullismo” che utilizza cellulari e internet (blog, forum, chat) ponendo la vittima al centro di un vero e proprio ricatto. Per arginare il fenomeno che sta assumendo aspetti sempre più preoccupanti, oltre ai corsi per insegnanti e agli interventi in supporto delle scuole che chiedono aiuto, Telefono Azzurro ha promosso dei pomeriggi in libreria per genitori e bimbi. Come è indicato anche sul sito www.azzurro.it si affronterà il tema del bullismo all'interno della più ampia sfera di diritti-doveri dei più piccoli.

il gazzettino.it

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