domenica 16 marzo 2014

il ritorno sul blog di Eva Bogani, esperta in cyber-bullismo

La dott.ssa Eva Bogani si invia un suo articolo sulla panoramica del Bullismo e sulle sue molteplici sfaccettature.
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IL BULLISMO REALTA' DIFFUSA

Il Bullismo è una realtà molto diffusa ma, per certi aspetti, poco conosciuta o addirittura in molti casi sottovalutata. Come professionista che lavora a stretto contatto con gli adolescenti mi è capitato di affrontare la questione nelle diversi classi della scuola secondaria di primo grado e il quadro, almeno così a livello informale, che ne viene fuori dai racconti diretti è, da un lato la profonda conoscenza teorica del fenomeno, declinato nelle diverse forme che assume, dall'altro però la mancata consapevolezza di cosa significhi veramente nella vita reale. E' come se da un lato i ragazzi sapessero e avessero fatto propria la parola bullismo ma dall'altro, quando ne rimangono vittima, anche in maniera isolata o indiretta, tendono a sottovalutare il problema o addirittura lo tengono nascosto.
Il Bullismo[1] è un atto di abuso che viene perpetrato in modo sistematico dai/lle ragazzi/e che, rendendosi autori di prepotenze, apportano un danno/i a compagni di scuola o non; infatti gli atti di Bullismo non solo possono verificarsi all'interno del sistema scolastico ma, si possono esplicare, anche in tutti quei luoghi di aggregazione che sono frequentati da ragazzi/e.
Il bullo, cioè che commette l'atto di prepotenza, difficilmente agisce da solo, o meglio, ha bisogno di un “pubblico” , che, pur assistendo in maniera diretta a tale prepotenza lascia che il gesto venga compiuto lo stesso.
Con il progredire della tecnologia e la nascita di applicazioni direttamente connesse con il mondo del virtuale, il fenomeno del bullismo si è tradotto nel mondo del web dando vita al cyberbullismo, che, proprio a causa molte volte dell'anonimato dei bulli, può avere effetti ancora più devastanti fra le vittime.
In generale si posso avere diverse tipologie di bullismo[2]:
-        Bullismo individuale, in cui il il bullo è unico attore del suo gesto.
-        Bullismo di gruppo, in cui si hanno due o più bulli che agiscono insieme.
-        Bullismo relazionale, in cui esiste un gruppo che viene usato dal bullo come strumento per attaccare la vittima.
Inoltre il bullismo può essere classificato anche in base alle prepotenze che vengono messe in atto e allora abbiamo[3]:
-        Prepotenze dirette, cioè molestie esplicative, in cui il bullo può metter in atto comportamenti fisici, come spintoni, calci, schiaffi, oppure atti di furto e di danneggiamenti di beni personali della vittima, ancora può prendere in giro la sua vittima, può denigrarla e infine può arrivare a minacce ed estorsioni.
-        Prepotenze indirette, o molestie nascoste, in cui il/i bullo/i mettono in giro storie non vere ai danni di un/a compagno/a di classe, oppure possono arrivare ad escludere un/a compagno/a di classe da attività comuni.
-        Cyberbullismo, cioè le molestie attuate con strumenti tecnologici, in cui il/i bullo/i inviano mail o sms con connotazione offensiva e/o minaccia, possono diffondere messaggi falsi sulla propria vittima, possono pubblicare filmati o foto che ritraggono la vittima mentre sta subendo prepotenze oi mentre sta facendo qualcosa di imbarazzante o di strettamente intimo e personale.
Il fenomeno del Bullismo ha una connotazione così ampia che viene svolto quasi ogni anno un sondaggio su questo e altri temi che interessano il mondo dell'infanzia e dell'adolescenza[4]; in tale rapporto si può ben capire come tale fenomeno sia una realtà consolidata nella vita dei raggazzie  delle ragazze, infatti i bambini e ragazzi intervistati riportano, in un quarto dei casi, che più volte durante l'ultimo anno sono rimasti vittime di prevaricazioni, prese in giro mentre, e fortunatamente, gli atti fisici di bullismo, pur gravi che siano, sono stati minori rispetto algli altri sopracitati.
Il dato più evidente che emerge dalla ricerca è quello legato alla falsa diffusione di notizie, come forma di bullismo, seguito da atti di esclusione e isolamento dal proprio gruppo di pari[5].
Vista la grande diffusione e complessità del fenomeno la parola d'ordine deve essere prevenzione, infatti la migliore strategia di intervento sembra proprio risiede in questa parola, perchè non solo si deve intervenire tramite la prevenzione direttamente sul bullo e suoi suoi “complici” ma anche e soprattutto pianificare interveniti di tipo educativo-relazionale anche sull'interno gruppo di pari, sopratutto se il fenomeno si esplica all'interno del mondo scuola, che proprio a causa della sua organizzazione può essere maggiormente controllato[6].
Il bullismo può comunque sfociare in vere e proprio forme di reato, molto gravi, che possono andare dalle aggressioni fisiche violente, uso di oggetti o armi, alle molestie e abusi che non possono essere classificati come bullismo proprio a causa della natura violenta dei comportamenti messi in atto dal bullo[7]. Oggi le “vittime di bullismo” sono considerate delle proprie vittime di reato, tanto che i danni che possono subire sono talmente gravi che possono aver diritto a un risarcimento. Il fenomeno del bullismo dovrebbe essere combattuto con una massiccia compagna di sensibilizzazione che veda coinvolti già i bambini della scuola d'infanzia, facendo conoscere loro non solo i diversi aspetti del bullismo, ma anche le conseguenze, non solo sulle vittime ,ma a che a livello legale[8].



[1]     Tavolo sul Bullismo per la provincia di Milano (a cura del), Bullismo e prepotenze che fare? Un Vademecum per le scuole, reperibile in internet all'indirizzo http://www.stopalbullismo.it/vade08.pdf
[2]     In Ibidem.
[3]     In Ibidem.
[4]     EURISPES, Rapporto Nazionale sulla Condizione dell'Infanzia e dell'Adolescenza, reperibile in internet all'indirizzo http://www.eurispes.eu/content/rapporto-nazionale-sulla-condizione-dell’infanzia-e-dell’adolescenza
[5]     In Ibidem.
[6]     Tavolo sul Bullismo per la provincia di Milano (a cura del), Bullismo e prepotenze che fare? Un Vademecum per le scuole, reperibile in internet all'indirizzo http://www.stopalbullismo.it/vade08.pdf
[7]     In Ibidem.
[8]     Redazione sociale di Informagiovani-Italia (a cura della), Il Bullismo è un reato, denunciate penalmente e civilmente i bulli. Agite in giudizio contro i bulli, le loro famiglie e la scuola. Ottenere il risarcimento del danno ed una giusta rivincita. Reperibile in internet all'indirizzo http://www.informagiovani-italia.com/bullismo_reato.htm

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